AZIONI PARALLELE 
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Azioni Parallele

NUMERO  7 - 2020
Azioni Parallele
 
Rivista on line a periodicità annuale, ha ripreso con altre modalità la precedente ultradecennale esperienza di Kainós.
La direzione di Azioni Parallele dal 2014 al 2020 era composta da
Gabriella Baptist,
Giuseppe D'Acunto,
Aldo Meccariello
e Andrea Bonavoglia.
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 I NOSTRI 
AUTORI

Mounier
di A. Meccariello e G. D'Acunto
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Modern/Postmodern
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Solitudine/Moltitudine
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 Vie Traverse
di A. Meccariello e A. Infranca
ed. ASTERIOS

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L'eone della violenza
di M. Piermarini
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La guerra secondo Francisco Goya
di A. Bonavoglia
ed. ASTERIOS 

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Virus

 

Estratto da Virus
Critica multidisciplinare di una pandemia

  

Microbiologia

Esistono centinaia di tipi di virus classificabili secondo la forma, l’acido nucleico (DNA o RNA) che muta, ricombina e riproduce nelle cellule che parassita, la simmetria, la presenza del capside (involucro) e le sue dimensioni, il tipo di ospite infettato (ci sono virus degli animali, dei vegetali, batteriofagi, ecc.), le patologie che provocano, ecc. […]. Il processo d’infezione virale si articola in cinque fasi: adesione, penetrazione, esposizione dell’acido, sintesi dei componenti virali, maturazione e liberazione dalla cellula ospite. Le malattie che possono causare i virus sono parecchie e dipendono dal tipo di cellula od organo infettato, dalla durata dell’infezione, dalla forza patogenetica del virus, dalle condizioni di salute del soggetto, ecc. […]

I microrganismi esistenti al mondo da milioni di anni (microbi, virus, funghi, prioni, protozoi) sono nella stragrande maggioranza dei casi innocui per l’uomo e anzi necessari alla sua fisiologia, presiedendo e regolando varie funzioni (delle mucose, del tubo digerente, della pelle, ecc.). Solo una minoranza sono patogeni e causano malattie infettive e contagiose (ma nota che i due termini non sono equivalenti, essendoci malattie infettive e non-contagiose, come il tetano); provocando epidemie con tutti i simbolismi, fantasie e terrori che evocano: lebbra, peste, vaiolo, poliomelite, morbillo, tifo, sifilide, malaria, febbre gialla, tubercolosi, rabbia, colera, difterite, tetano, chikungunya, dengue, influenza spagnola, influenza asiatica, meningite, epatite, Ebola, Sars, Mers, Aids, zika, ecc. […].

Da sempre, inoltre, i popoli viaggiano per esplorazioni, conquiste, commercio e turismo, tutte cose che provocano contagi e mettono alla prova il nostro sistema immunitario […]. Quanto al Covid-19 (ufficializzata in ritardo a marzo/2020, grazie alle bugie dei dittatori cinesi che incarceravano chi osava parlarne), si tratta di un autentico mostriciattolo per quattro motivi: a) pur essendo microscopico ha fatto parecchi danni (oltre due milioni di morti); b) è un’entità subcellulare a metà strada tra un organismo vivente e uno non-vivente); c) varia velocemente; d) esiste in due modi diversi: dentro la cellula e fuori, sebbene fuori (nell’ambiente) sopravviva ben poco.

 

Epidemiologia

Il senso di paura e disorientamento generato, non ci pare tuttavia sempre giustificato. Eccone i motivi. In Italia muoiono annualmente oltre mezzo milione di persone (620.000 nel 2019 e 746.000 nel 2020), di cui 200.000 per malattie cardiovascolari e 200.000 di tumore; mentre per cause relative a ordinarie infezioni batteriche e virali che colpiscono il 10% della popolazione (dunque sei milioni l’anno) partono per il cielo altre 60.000 individui, e tutto questo senza che nessuno si sia mai allarmato o scandalizzato […]. Del resto: a) le malattie delle vie respiratorie sono tra le prime cause mondiali di morte; b) nel 2015 sono decedute 54.000 persone in più rispetto gli anni precedenti, dovuti a una variante di virus influenzale; per tralasciare il gennaio 2017 dove si ebbero altri 20.000 morti per influenze anomale; c) In Italia sono sempre diffuse (e alcune in aumento), malattie quali sifilide, gonorrea, chlamydia, uretriti, epatite C, ecc. delle quali nessuno parla mai […].

Sul nuovo virus va rilevato quanto segue: a) la stragrande maggioranza dei casi si è registrata in individui molto anziani; b) la maggioranza degli infettati è rimasta asintomatica; c) dei rimanenti, la maggioranza ha sviluppato sintomi curabili in 2-3 settimane; d) degli altri, solo l’1% è morta, ma per lo più senza diagnosi certa; e) i morti per causa unica e diretta del virus sono stati pochi (da noi, al 12/2020, circa 1300, di cui solo una ventina sotto i 40 anni); f) ad aprile 2021 l’OMS ha stimato oltre 50 milioni di contagiati (lo 0,7% della popolazione mondiale, con lo 0,03% di decessi). In ogni caso, molte vite si sarebbero potute salvare se si fossero applicati i protocolli di sicurezza (isolamento di sospetti e malati, test rapidi, screening pre-triage, uso dei DPI) e se si avessero avuto a disposizione ventilatori, respiratori, bombole d’ossigeno, saturimetri, visiere, mascherine, ecc. […].

Così, molti non sono stati curati ma abbandonati nelle loro case (inchieste in corso per procurata epidemia, omissione di soccorso e omicidio colposo). Scandaloso è stato poi il piano pandemico nazionale, vecchio dal 2006 e mai aggiornato/attuato (solo in data 12/10/2020 è stato emanato quello nuovo), mentre rapido è stato il Governo a emanare disposizioni dalla dubbia costituzionalità (limitazione di libertà, di movimento, di lavoro, ecc.), dal dubbio valore scientifico (obbligatorietà delle mascherine all’aperto, chiusura di mercati e ristoranti all’aperto, ecc.) e dal sicuro danno alla salute psicofisica (no-running, no-bicycling, no-swimming, no-walking, no-skiing, no-fitness, no-bagni di luna dopo le h. 22!) […].

 

Psicologia e sociologia

Si possono registrare cinque diversi atteggiamenti: a) forte: le prove della vita servono a fortificarci e migliorarci, imparando dagli errori; b) debole: la natura ci ha sconfitto e nulla sarà più come prima; c) realista: rimoduliamo le nostre consapevolezze e confessiamo le nostre responsabilità; d) negazionista: si è trattato di un complotto, imbroglio, follia collettiva, malafede; e) fatalista/catastrofista: malattia, morte e disgrazie fanno parte della nostra vita e non serve cercare di evitarli poiché non possiamo vivere in castelli dorati […].

Durante la pandemia abbiamo assistito a bizzarri fenomeni sociali: − spettacolarizzazione di casse da morto; − elicotteri, droni e fuoristrada a caccia di podisti e vecchiette a passeggio col cane; − gente cantare dai balconi e suore pregare sui tetti; − costruire nuovi reparti ospedalieri mai entrati in funzione quando ce n’erano altri che si potevano utilizzare; − truffatori improvvisarsi specialisti in disinfezioni e mascherine (sequestrate a milioni perché fuori norma); − OMS e Agenzie del farmaco dichiarare un giorno una cosa e smentirla un altro giorno; − biologi, chimici, virologi, divulgatori scientifici e medici di ogni categoria (infettivologi, psichiatri, epidemiologi, ematologi, pediatri, rianimatori/anestesisti/intensivisti, pneumologi, immunologi, dermatologi, ecc., assenti i proctologi) sfidarsi quotidianamente sui media, peccando di presenzialismo e conflitto d’interessi; − multe fuori di ogni buon senso con pesi e misure diverse; − regioni contro il governo e tutti contro tutti per mera polemica politica; − criminali liberati e cittadini agli arresti domiciliari; − favolosi annunci di ristori alle imprese neppure sufficienti per pagare le bollette; − innumerevoli comitati tecnico-scientifici, commissioni, unità di crisi, cabine di regia, consulenze e task force con migliaia di pareri, decreti, delibere, ordinanze, circolari, protocolli, linee guida e norme difformi da luogo a luogo; − notizie settimanali di farmaci miracolosi; − caos e ritardi nelle vaccinazioni, ecc. […].

 

Politiche sanitarie oltre il virus.

Ma fronte di esercizi di “bio-potere” per il controllo della gente in nome della sopravvivenza della specie e a fronte di sadiche esecuzioni pecuniarie, dobbiamo soprattutto denunciare una vasta serie di altri “virus” e di altre “pandemie”: indifferentismo, ipocrisia, menefreghismo, imprevidenza, incompetenza, emarginazione, povertà e ingiustiziasociale (tutte cose infinitamente piùgravi, quotidiane e mortali), e quindi domandare ai governanti:

a) Cosa avete fatto davanti ai nostri 100.000 morti annui causati direttamente dall’inquinamento?;

b) Cosa avete fatto davanti ai nostri 100.000 decessi annui causati direttamente da unacattiva gestionedel sistema sanitario (disfunzionalità delle reti di sorveglianza, esami invasivi e pericolosi, diagnosi errate, cure sbagliate/ritardate, tagli alla sanità, ecc.)? Ma la salute non dovrebbe essere un settore strategico in uno stato moderno e civile? La sua offerta non dovrebbe superare la domanda al fine di poter fronteggiare sempre ogni emergenza?

c) Cosa avete fatto (passando sul piano internazionale) per evitare contagi fra uomini e animali selvatici (“zoonosi”, “spillover”); eliminare gli allevamenti intensivi (malessere animale, uso massiccio di antibiotici e relative influenze con decine di milioni di capi abbattuti: cfr. le passate influenze aviarie, suine, ecc.);

d) Cosa avete fatto per rendere vivibili le città e l’urbanizzazione selvaggia delle megalopoli che ci fanno vivere come polli in gabbia? O per salvaguardare l’ambiente e il clima, incentivare la bioedilizia e l’energia rinnovabile; ottimizzare il ciclo dei rifiuti e dell’acqua potabile; potenziare i trasporti pubblici e la mobilità sostenibile?

e) Cosa avete fatto per evitare milioni di morti e/o aiutare oltre un miliardo di individui al mondo che ogni giorno soffrono, si ammalano per malattie infettive (del resto curabili a poco prezzo), alluvioni, siccità, fame/malnutrizione, terremoti, scarse condizioni igieniche e sicurezza sul lavoro, deforestazioni, malsani stili di vita come droga (oltre 500.000 decessi annui nel mondo), fumo (80.000 decessi annui in Italia), alcol (40.000 decessi annui in Italia!), obesità, disagio mentale/famigliare/spirituale (con migliaia di suicidi)? Da sempre esiste una “cultura dello scarto”, cioè di “rifiuti umani” che proprio in tempi di crisi peggiorano la loro situazione e non sono mai considerati da quelli che fanno finta di preoccuparsi della salute bloccando tutto (siamo stati fra i paesi al mondo che hanno chiuso di più e nel contempo fra quelli che hanno avuto il maggior numero di morti!) […].

Quando aumentano i ricoverati e si dichiarano i lockdown (del resto inutili dopo 2-3 settimane) spacciandoli come misure per il nostro benessere (del quale ai governanti poco importa), in realtà si “chiudono le porte quando i buoi sono già scappati” e si dichiara e si autocertifica semplicemente il fallimento della prevenzione e delle cure! Morale della favola: “pensavamo di essere sani in un mondo radicalmente malato”? C’è allora molta più “sanificazione” da fare nei cervelli che nelle cose e nel lavaggio delle mani; per cui, tutte le emergenze sopra elencate sono più gravi rispetto ai danni provocati del virus. […].

Vari lockdown sono stati sproporzionati nel rapportocosti/benefici, del tipo: “l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto”! “la cura è corretta, ma il paziente si è ammalato di altre patologie o è morto di fame”! Il parere di molti, è che la malagestione della pandemia ha creato più problemi di quelli che voleva risolvere. […]. In ogni caso, i mali vanno affrontati alla radice, e altri mali si possono prevedere e tenersi pronti alla difesa con la conoscenza, la formazione e gli investimenti (come non è successo): dopo è troppo tardi e tocca pagare i danni da noi stessi prodotti! Ha poco senso, allora, scandalizzarsi per un virus quando ben pochi si curano davvero della salute dell’umanità e del benessere sociale delle persone […].

Molti hanno gridato che “Niente sarà più come prima”: slogan già sentito altre volte! Infatti, dopo la Grande Guerra abbiamo visto la II Guerra Mondiale e altre cento guerre; dopo Chernobyl s’è visto Fukushima; dopo i Talebani s’è visto l’Isis; dopo l’11 settembre altre stragi e attentati; dopo gli ospedali pieni in primavera/2020 li abbiamo rivisti tali e quali in autunno, ecc.! L’uomo è testardo e fatica a imparare dalla storia, ignaro che, o ci salviamo tutti o periremo tutti!

 

 


Per un dizionario della pandemia recupera materiali pubblicati nella collana Lessico Pandemico di Asterios Editore diretta da Aldo Meccariello