Antonio Scurati, M

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Antonio Scurati

M. Il figlio del secolo

Milano, Bompiani, 2018

848 p., EAN: 9788845298134, € 24

 

Antonio Scurati

M. L'uomo della provvidenza

Milano, Bompiani, 2020

656 p., EAN: 9788830102651, € 23

 

La lettura dei due libri su Mussolini di Antonio Scurati richiede tempo e pazienza, ma è di grande interesse e coinvolgimento; i due libri sono basati su una ricostruzione quasi giornaliera dei fatti a partire dal primo dopoguerra. Scurati, scrittore di alto livello e di eccellente cultura storica, propone una lettura autentica della figura di Mussolini, senza uscire - ed è una qualità particolare di questi suoi primi due volumi sul Duce dei tre previsti - dal romanzo, ovvero da una stesura narrativa tradizionale che lascia spazio chiaramente a ricostruzioni deduttive. Quando poi qualche evento o qualche considerazione sembrano eccessivi, e il lettore potrebbe dubitare della loro veridicità, ecco in fine di capitolo la documentazione storica che li avvalora, lettere, articoli di giornale, comunicati, telegrammi, telefonate.

Sembra, in fondo, la struttura di quei film biografici che oscillano tra documentario e fiction, mantenendo chiara la realtà storica ma aggiungendovi risvolti personali e caratteriali solo in parte verificati. Il Mussolini di Scurati, soprattutto nel primo volume, è a tutti gli effetti il focoso e prepotente "figlio del fabbro" che conosciamo da sempre, ma a questa immagine si aggiungono infiniti dettagli e situazioni ricostruiti da Scurati con incredibile tenacia, con la passione dello storico professionista unita a quella del grande narratore.

Intorno al Duce si affollano altre figure che lo descrivono, i suoi seguaci più violenti e quelli più cauti e ragionevoli, le donne, i nemici politici, in un affresco complesso eppure semplice nella sua lettura a posteriori: l'ascesa al potere di Mussolini poteva essere evitata, e il ventennio fu una dittatura priva di pietà e di tolleranza a dispetto di quanti oggi, senza saperne quasi nulla, la difendono.

Il primo volume è sicuramente più efficace e memorabile del secondo. La violenta natura del fascismo, con la fortunosa presa del potere grazie a omicidi, feroci pestaggi, intimidazioni, ne esce ritratta con terribile efficacia, non sempre ricordata nei libri di storia. Matteotti non fu il solo martire di quegli anni, tra gente comune pestata a morte dalle squadracce nere nell'immediato dopoguerra, e tanti altri che subirono violenze e torture. Proprio a Matteotti peraltro sono dedicate molte pagine del primo volume, dapprima con la ricostruzione minuziosa dei suoi interventi in Parlamento e della sua tenacia nel condannare la violenza e denunciare le vittime del nuovo regime. Poi, Scurati ricostruisce passo per passo l'omicidio del parlamentare, entra in dettagli macabri, e ci racconta delle ridicole condanne, commutate o non applicate, dei colpevoli.

Il secondo volume ha una piega diversa e si sofferma meno su Mussolini, lasciando ad altri personaggi ruoli importanti. In particolare, tra i tanti, le figure di Augusto Turati, segretario del PNF poi caduto in disgrazia, e di Rodolfo Graziani nella campagna di Libia, sono analizzate con documenti e dati storici dettagliati. E i massacri compiuti dai fascisti in Libia diventano protagonisti, tra veleni, impiccagioni e torture, alla faccia delle leggendarie ipocrisie sugli "italiani brava gente".