Tre nuovi testi su Simone Weil

  • Stampa

 

 

Nuove uscite

Amigoni F., Manara C., Pensare il presente con Simone Weil, Cantalupa (TO), Effatà, 2017  
ISBN 978-88-6929-259-0, pp.364

Uno degli effetti più interessanti del pensiero di Simone Weil è il fatto di stimolare la discussione del presente, questo è uno dei motivi che la rendono una grande pensatrice del Novecento e una lettura imprescindibile del contemporaneo.

Questo volume è un esempio di quanto possa essere utile lasciarsi provocare dal “deposito d’oro puro” custodito nella filosofia della pensatrice francese, e come dicono i curatori “le domande poste da Simone Weil continuano a risuonare in noi, nella convinzione che solo da un rinnovamento radicale del pensiero e del pensare può nascere un nuovo "equilibrio" tra luomo e le cose, o meglio, tra luomo, il cosmo e il divino”.

Pensare il presente con Simone Weil, raccoglie gli atti di un convegno svolto in occasione del centenario della nascita della filosofa e rinnovati da una serie di interventi successivi che, negli anni seguenti, hanno costituito il tema di una serie di incontri seminariali svoltisi grazie al al patrocinio della Fondazione Serughetti La Porta e in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo.

Le domande e le problematiche la la Weil si era trovata ad affrontare nel suo tempo di guerra e di speranza, alle soglie di una possibile rifondazione della Francia post-bellica, diritti, uso della forza, minoranze e post-colonialismo, sono ancora questioni da dibattere, nodi non ancora sciolti di una convivenza che sempre più, soprattutto ai giorni nostri, necessita di strumenti critici e pensieri equilibrati. Per tutti questi motivi, gli interventi che troviamo in questo testo vengono incontro ad un bisogno vitale come il pensiero che, come diceva la stessa Weil, proprio nei giorni bui non deve mai abbandonarci.

 

Indice del volume

Prefazione, di Fabio Amigoni

Prima parte COSTRUIRE UNARCHITETTURA DELLANIMA

Pensare con Simone Weil, Fulvio C. Manara

Bellezza e responsabilità, Gabriella Fiori

Sotto limpero della forza, Domenico Canciani

Oltre la forza, Mauro Minervini

Simone Weil, lesigenza di non violenza, Jean-Marie Muller

Soggetto e impersonale negli ultimi scritti di Simone Weil, Rita Fulco

Seconda parte PENSARE IL PRESENTE

L’utopia concreta di Simone Weil, Maria Antonietta Vito

La filosofa e lindustriale. Adriano Olivetti e Simone Weil, Domenico Canciani

La radice totalitaria dei partiti politici. Simone Weil critica del collettivo, Rita Fulco

I diritti: un impedimento per la giustizia? La lezione di Simone Weil, Filippo Pizzolato

Violenza senza fine, attestazione e azione perfetta: in dialogo con Simone Weil, Ivo Lizzola

APPENDICE

Due testi di Simone Weil tradotti da Fulvio C. Manara

Riflessioni sulla barbarie (frammenti)

Studio per una dichiarazione degli obblighi verso lessere umano 

Simone Weil (1909-1943) 

Bibliografia ragionata 

Profilo degli autori e delle autrici


 

 

 

Giancarlo Gaeta, Leggere Simone Weil, Quodlibet, Macerata 2018  
ISBN 9788822901620 pp. 320

 

Il volume di Giancarlo Gaeta costituisce il punto di sintesi dell’enorme lavoro compiuto dallo studioso come traduttore e conoscitore del pensiero di Simone Weil. Si tratta di un rapporto intellettuale che costituisce però una sottotrama della biografia di Gaeta stesso, che lo accompagna nel lento processo di maturazione sia come studioso, che come persona. Scrive Gaeta: “Il viaggio è stato perciò lungo, accidentato, contraddittorio, pieno di falle, e tale rimane, anche se è cresciuta la consapevolezza che in definitiva si tratta di comprendere e che dunque i conti, forse, non sono ancora davvero fatti”(9).

 

É proprio questo uno degli elementi più interessanti di questo volume, ossia il fatto di proporsi al lettore come la storia di una grande passione, di un amore vissuto con intensità e competenza, con la voglia di continuare a proporre anche agli altri un pensiero che non smette di interrogare il lettore contemporaneo.

 

Il primo incontro è stato fuggevole, come a volte capita con le persone destinate a segnare la nostra vita. C’erano i libri pubblicati dalle Edizioni di Comunità […] Non credo di averli letti davvero, ma già l’averli sfogliati deve aver stabilito una corrispondenza che sarebbe emersa come bisogno di saperne di più”.

 

Giancarlo Gaeta non ha sicuramente bisogno di presentazioni, è il traduttore e il curatore di molte delle opere della filosofa francese per la casa editrice Adelphi; ogni studioso della Weil ha avuto modo di apprezzarne la competenza e la cura delle molte postfazioni che completano i volumi. Questo volume ci permette di completare il quadro, affiancando alla consapevolezza della sua maestria competente, la conoscenza della ricaduta esistenziale profonda di questa passione che, come spesso accade negli studiosi di Simone Weil, interroga e affatica, scava dentro l’anima.


 

 

  

 

André Weil - Simone Weil, L’arte della matematica, a cura di R. Chenavier e A. A. Devaux, ed. it. a cura di M. C. Sala, Adelphi, Milano 2018

 

Simone Weil ha dedicato alla scrittura gran parte della sua esistenza, perché scrivere è già e sempre esercizio del pensiero e, come diceva anche il suo maestro Alain, chi scrive male pensa male. La corrispondenza è la parte forse meno conosciuta della sua produzione, anche perché ad oggi era disponibile solo in parte, una parte che ora scopriamo essere esigua. Tra le prime pubblicazioni vi sono infatti le lettere a Padre Perrin, a Padre Couturier, a Joe Bousquet e ad Antonio Atares, oltre a qualche testo alle sue allieve o agli stralci pubblicati nella biografia di Simone Pétrement.

 

L’edizione integrale degli scritti, che sta continuando presso Gallimard a cura di Robert Chenavier e altri esperti, ci ha portato alla conoscenza per ora della corrispondenza alla famiglia, un primo volume cui seguiranno altri due volumi di corrispondenza ad altri mittenti.

 

La corrispondenza con il fratello André, insigne matematico esponente del Circolo Bourbaki, ci racconta di un legame affettivo ed intellettuale forte e stimolante tra due personalità geniali, ma per molti versi profondamente diverse. Ciò che Simone chiede ad André è di entrare nel suo mondo, nel mondo della matematica dove ordine e bellezza dominano pacificando gli animi. André dal canto suo risponde a sua sorella, non senza una punta d’orgoglio, che le sue basi matematiche sono insufficienti ad una comprensione del mondo matematico e, soprattutto, che non tutto si può “platonizzare”.

 

Nel serrato dialogo che si instaura tra i due il tono dominante è quello dell’ironia e dell’ammirazione, dell’intimità tra fratelli ma anche della contrapposizione tra due mentalità profondamente diverse, non solo a causa degli ambiti di studio e ricerca scelti. Come sottolinea Maria Concetta Sala nella postfazione: “Il parziale disaccordo dei due insigni corrispondenti non può essere attribuito semplicemente ai diversi temperamenti individuali, né alle rispettive funzioni sociali, né ai distinti ambiti disciplinari cui appartengono; è molto più probabile che sia da ascrivere alle differenze di apprendistato, di orientamento e di linea di condotta riguardo alla vita e al contesto storico, a modi sicuramente discordanti di concepire la condizione umana, ovvero a tutti quegli aspetti che è dato ricollegare alla vocazione di lei e al dharma di lui”1. Da una parte la partecipazione, l’impegno, la necessità di impregnarsi delle vicende umane e, dall’altra, l’esigenza della solitudine e dell’imperturbabilità.

 

La corrispondenza tra Simone e André copre il periodo che va dal 1927 al 1943, solo undici di queste lettere fanno parte dell’edizione italiana, scelte dalla curatrice per offrire un quadro chiaro dell’intensità e della qualità dei rapporti che legavano i due fratelli, a prescindere dalle vicissitudini che li hanno colpiti. Molte sono quindi le questioni che vengono toccate da queste lettere, dall’ambito privato a quello pubblico, dalla situazione storica ai giudizi politici, dalla storia della teoria dei numeri alle filosofie orientali. Tutti elementi che arricchiscono ulteriormente il nostro interesse per la filosofa e illuminano alcuni passaggi dei Cahiers, dove ritroviamo frammenti delle conversazioni con il fratello.

 

Si tratta di un testo importante e piacevole da leggere, sicuramente impegnativo, ma in grado di restituirci un’immagine di Simone Weil passionale ed ironica, molto distante dalla dolente pensatrice che alle volte viene descritta.

 

 

 

Indice

 

Prefazione

 

Avvertenza

 

  1. Le due Simone

  2. Una filosofia in atto e pratica

  3. La rivoluzione impossibile e lo spettro del totalitarismo

  4. L’ideale di una società libera

  5. La fabbrica della schiavitù

  6. Una nuova coscienza di sé

  7. I «Cahiers»

  8. L’altra città

  9. Lo spirito greco riflesso nel vangelo

  10. Sulla soglia della Chiesa

  11. Un infinitamente piccolo

  12. Il radicamento della politica

  13. Il passaggio nellimpersonale

  14. L’ideale politico di una città a misura duomo

 

Cronologia della vita e delle opere di Simone Weil

 

Nota ai testi

 

Abbreviazioni bibliografiche

 

Indice dei nomi

 

 

 

 

 

Bibliografia consigliata

 

A. Weil, Ricordi di apprendistato. Vita di un matematico, Castelvecchi, Roma 2013.

 

A. Weil, La fredda bellezza. Dalla metafisica alla matematica, Castelvecchi, Roma 2014.

 

S. Weil, Casa Weil. André e Simone, a cura di C. Cazalé Berard, Lantana, Roma 2013.

 

 

 

 

 

1M. C. Sala, Il genio dell’attenzione, l’aristocrazia dell’intelligenza, in A. Weil - S. Weil, L’arte della matematica, a cura di R. Chenavier e A. A. Devaux, ed. it. a cura di M. C. Sala, Adelphi, Milano 2018, pp. 179-180.