Esistenza e storia in Simone Weil

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Segnaliamo l'uscita presso Asterios del volume Esistenza e storia in Simone Weil che raccoglie gli interventi dei partecipanti al Convegno sulla filosofa francese svoltosi nell'aprile 2015 a Monte Porzio Catone.
A seguire, l'indice e gli abstract dei saggi contenuti.


 

Esistenza e storia in Simone Weil

a cura di L. A. Manfreda, F. Negri e A. Meccariello, Asterios, Trieste 2016

 

Indice

Una breve nota di Emanuele Pucci

Introduzione di L. A. Manfreda, A. Meccariello, F. Negri



PARTE PRIMA ESISTENZA

Per Lothar, un breve profilo

LOTHAR KNAPP Biografia ed esistenza in Simone Weil

DOMENICO CANCIANI E MARIA ANTONIETTA VITO «L'obbligo che mi costringe a scrivere...»

L. ANTONIO MANFREDA Sull'idea di tragedia in Venezia salva

GIUSEPPE D’ACUNTO Il Terzo Comandamento. L'amicizia secondo Simone Weil

LILIANA CAVANI Lettere dall'interno: Simone Weil, pensatrice del futuro

FEDERICA NEGRI "La persona è sacra?". Oltre la trappola del potere. Critica all'idealità disincarnata

EMILIO BACCARINI La provocazione dell’umano tra Simone Weil e Emmanuel Levinas

GRAZIELLA DI SALVATORE Simone Weil e l'Advaita Vedānta



PARTE SECONDA STORIA

ROBERT CHENAVIER Storia e controstoria in Simone Weil

RITA FULCO Simone Weil: rilegittimare k'Europa

ALDO MECCARIELLO Simone Weil e il male totalitario

PAOLO B. VERNAGLIONE La leggera pesantezza dell'essere. Una lettura per Simone Weil

MASSIMO PIERMARINI Forza, santità e saggezza: il contrasto dei principi e il dramma della storia in 'L'enracinement'

ROBERTO CARACCI Radicamento e sradicamento nel pensiero dell'ultima Weil

SARA COLAFRANCESCHI Costellazioni Simone Weil e Georges Bataille

ANTONINO INFRANCA Lukács e Weil. La reificazione della condizione operaia

IRENE TOPPETTA "L'approccio weiliano allo studio del fenomeno religioso, con particolare riferimento al cristianesimo"





Domenico Canciani – Maria Antonietta Vito

«L’obbligo che mi costringe a scrivere». Essere nell’unico luogo in cui le idee possono scaturire, a contatto con l’oggetto

Questo contributo vuole tentare di chiarire il nesso, molto stretto, che lega l’esistenza di Simone Weil al suo impegno intellettuale senza riserve nella riflessione sulla tragedia dell’Europa contemporanea. Tutta la sua esistenza si è svolta in presa diretta con gli avvenimenti del tempo: sostanzialmente tutti i suoi testi, anche quelli scolastici, sono nati dall’esigenza di rispondere a un quesito, un appello, una domanda che si leva dalla realtà che le sta attorno.

Il tratto peculiare del suo atteggiamento verso la realtà, dunque, è costituito da un legame pressoché inestricabile tra pensiero e azione, nel senso di un contatto vivo e concreto con i propri simili, e con le circostanze concrete della storia, come dato originario del pensiero, costringendola spesso a confrontarsi, non in modo astratto, ma in un duro corpo a corpo, con le contraddizioni della realtà.

Pensare è stata la sua forma personale d’ascesi quotidiana, mettendosi di fronte al reale per fissarlo attraverso l’esercizio lucido, coraggioso, talora perfino eroico, del pensiero.

La verità, infatti, per lei, non è mai astratta, ma nasce sempre da un’immersione nei fatti. La verità è sperimentale.

 

The obligation that forces me to write”. To be in that unique place where ideas can arise, in contact with the object.

This work tries to clarify the very close connection that links Simone Weil’s life and her strong intellectual dedication to the reflection on the tragedy of contemporary Europe. All her life developed in a live glimpse of the events of that time: the whole body of her work, also the school books, were born after the need to answer a question, an appeal, a query that rises from the surrounding reality.

So, the peculiar item of her attitude towards reality is an almost inextricable bound between thought and action, meaning a vivid and concrete contact with others, and with the actual historic events as origin n of her thought, forcing her to face, not in an abstract way but in a harsh hand-to-hand with the contradictions of reality. Her personal daily form of asceticism was the act of thinking, she used it bravely, lucidly, sometimes heroically to face reality. Truth, according to her , is never abstract, but was always born by an immersion in facts. Truth is experimental.



L.A.Manfreda

Sull'idea di tragedia in Venezia salva

Il testo si propone di esporre l’idea di tragico in Simone Weil, a partire dall’analisi della sua opera teatrale ‘Venezia salva’. Per la Weil è una illusione pensare che il venir meno della hegeliana ‘sostanza etica’ lasci libero spazio ad una volontà libera dal vincolo del destino.

This text aims to present the idea of tragedy in Simone Weil, starting from the analysis of her play 'Save Venice'. According to Weil, it is a delusion to think that the loss of the Hegelian 'ethical substance' makes room for a will free from the constraint of fate.



G.D'Acunto

Il Terzo Comandamento. L'amicizia secondo Simone Weil

Il contributo presente ricostruisce le linee essenziali della concezione dell’amicizia di Simone Weil. Definendola come una forma di «amore implicito di Dio», ella provvede, innanzi tutto, a distinguerla dalla carità, nel senso che, rispetto a quest’ultima, la vede impiantata su una condizione di reciprocità fra due uomini. Reciprocità intesa, però, come proporzione, per cui l’uguaglianza, piuttosto che il suo punto di partenza, è il suo risultato.

 

This essay lines out the concept of friendship in Simone Weil’s philosophical work. Defining it as a form of «implicit love of God», Weil tells it from charity in the first place, because, compared with the latter, she regards friendship as a relation based on a condition of reciprocity between two human beings, reciprocity which should be seen as proportion. This is the reason why, according to Weil, equality is the result of Friendship rather than its starting point.



Federica Negri

La persona è sacra?” Oltre la trappola del potere. Critica all'idealità disincarnata

Il saggio intende soffermarsi su uno degli scritti più interessanti del periodo londinese, La persona è sacra? Questo testo, infatti, ponendosi in assoluta continuità con La Prima Radice, riassume e sublima le tematiche filosofiche e politiche del periodo.Tuttavia, permette anche di tentare di sgomberare il campo da una serie di confusioni sulla filosofia di Simone Weil, quelle che la vogliono “etichettare” per smorzarne la potenza teoretica. Poche righe bastano ad allontanarne il pensiero dal personalismo, così come da qualsiasi tipo di ricostruzione idealistica. La tensione di Simone Weil è quella di un pensiero che pretende di sorpassare la nozione di persona in nome di un impersonale che agisce da cuneo politico nei confronti delle istituzioni.

Non sarà un'idea di “persona” che impedirà la violenza, né il “diritto”, ma la presenza di un nucleo inattingibile che mi obbliga nei confronti dell'altro, prima ancora di qualsiasi discorso etico. Un discorso, quello weiliano, che apre naturalmente al confronto con la filosofia di Emmanuel Lévinas, con esiti forse inaspettati.

 

Is the individual sacred?” Beyond the trap of power. Critic of the disincarnate idealities

The work wants to focus on one of the most interesting writings of the London period, “ Is the individual sacred?”This text, in fact, summarises and sublimates the philosophical and political themes of the period, straight continuing “ The Need for Roots”. Nonetheless, it allows also the clearing up of some confusion on Simone Weil’s philosophy, those that want to label her to waning her theoretical power. Few lines are enough to avert her thought from personalism as like as every kind of idealistic reconstruction. The tension of Simone Weil is of a thought that claims to overcome the notion of person in the name of an impersonal that acts as a political wedge towards institutions. It won’t be the idea of “person” that will stop either violence, or the “right”, but the presence of an unattainable core that forces me towards the other, far before every ethical speech.

A speech, the Weil’s one, that naturally opens to the comparison with Emmanuel Lévinas’s philosophy, the outcomes of whichcould also be unexpected.



Emilio Baccarini

La provocazione dell'umano tra Simone Weil ed Emmanuel Levinas

Questo saggio analizza prima di tutto la prospettiva antropologica della Weil, rivolgendosi in particolare ai cosiddetti Scritti di Londra e alla prima parte di La prima radice, . In secondo luogo, pone l'attenzione sulla questione della persona, in relazione anche alla filosofia di Emmanuel Levinas, soffermandosi su La persona e il sacro, testi di lacerante passione per l’umano e ‘definitivi’ per la loro forma sistematica. Il confronto tra Simone Weil ed Emmanuel Levinas diventa fecondo quando si parla di sacralità della persona: l’orizzonte fondamentale che Simone Weil pensa come Bene, realtà fuori dal mondo, per Levinas è il desiderio metafisico, il desiderio dell’Altro, l’Altro nella sua trascendenza assoluta, che non può mai diventare oggetto di un soggetto. Questa permanenza nell’estraneità non lo rende semplicemente neutro, ma lo situa in una trascendenza totalmente significativa. In questa trascendenza, su questo volto, come abbiamo già detto, c’è un comandamento: «non uccidere». L’altro, nel suo situarsi nella dimensione della metafisica, diventa colui / colei di cui sono ostaggio. Questo è l’obbligo, per Simone Weil, ed è sostituzione secondo Levinas.

This essay analyses especially the Weil’s anthropological perspective , focusing on the so called London Writings and the first part of The Need for Roots. Secondly, it focuses on the theme of “ person” in relation to the Emmanuel Levinás’s philosophy, pausing on the “The Individual and the sacred”, extremely passionate textes for humans and definitive for their systematic organisation.The comparison between S. Weil and Levinás becomes productive when the sacredness of the person is dealt with: the fundamental horizon thought by Weil as the Good, reality outside the world, according to Levinás it is the metaphysical desire, the desire of the Other, the Other in his absolute transcendence, who won’t ever become object of a subject. This permanence in extraneousness makes him not only neutral but puts him also in a totally meaningful transcendence. In this transcendence, on this face, as said, there is a commandment: don’t kill!.

The Other , in his metaphysical dimension, becomes the one whose he/she is a hostages. This is the duty, according to Weil, this the substitution, according to Levinás.





Graziella Di Salvatore

Simone Weil e l'Advaita Vedānta

L'articolo compara il pensiero weiliano con quello vedico, poiché, come si cerca di dimostrare, la scrittrice francese, nelle sue considerazioni filosofiche più prettamente mistiche, è stata fortemente influenzata dalle letture dei testi indiani (soprattutto la Bhagavad Gita e le Upanisad)nell'ultimo periodo della sua vita. L'analisi si sviluppa sui concetti di "impersonale", di "discreazione" e di "metaxù" di cui tratta la filosofia vedica, che per la Weil sono presenti anche nel pensiero cristiano.

He article compares the thought of Simone Weil with the Hindu thought, because, as it tries to prove, the French writer, in his philosophical and mystical considerations, was influenced by the readings of Indian texts (especially the Bhagavad Gita and the Upanishads) in last period of her life. The analysis is developed on the concepts of " impersonal " and " metaxù " mentioned in the Hindu philosophy, which for Simone Weil are also present in Christian thought .



Robert Chenavier

Storia e contro-storia in Simone Weil

Il saggio tenta di rintracciare, all'interno del pensiero di Simone Weil, una vera e propria rilettura critica della storia dell'umanità all'insegna di una “controstoria”, un vero e proprio processo di involuzione necessario a distinguere con precisione le prospettive future. Una lettura dettata dal presente, quindi, ma nel senso in cui per capire questo presente bisogna ritornare al passato. Attraverso un confronto con la lettura controstorica operata, in tempi più recenti, da Michel Foucault, l'autore mette in luce le potenzialità critiche di questa storia di decifrazione e di rivelazione di ciò che i vincitori e i potenti hanno nascosto, della riappropriazione di un sapere indiretto e nascosto.

Simone Weil, nella sua ricerca su ciò che la storia ci ha trasmesso, ritrova la traccia, invisibile ad uno spirito distratto, di una ispirazione che non ha nulla a che vedere con un passatismo, ma richiama piuttosto un principio universale e astorico.



The essay tries to trace, in Simone Weil’s thought, a critic reinterpretation of mankind’s history towards an “anti-history”, a real involution needed to distinguish with accuracy the future perspectives. An interpretation set in the present, then, but conceived in the sense that to understand it we need to look back to the past. Through a comparison with the anti- historical interpretation made more recently by Michel Foucault, the author reveals the critic potentiality of the decipherment and revelation of what winners and powerful hid, and of the re-appropriation of a hidden and indirect knowledge. Simon Weil, in her search for what history has transmitted us, has found the evidence, invisible to an inattentive spirit, of an inspiration that has nothing to do with “passatism”, but rather recalls a universal and ahistorical principle



Rita Fulco

Simone Weil: rilegittimare l'Europa

La questione centrale affrontata nel saggio è la necessità di una rilegittimazione etico-politica dell’Europa. A partire da alcuni degli Écrits de Londres ho seguito la riflessione di Simone Weil sul significato simbolico di concetti giuridico-politici come legittimità, dignità, giustizia, responsabilità, diritti. Già prima della Seconda Guerra mondiale, secondo Weil, è avvenuto un grave impoverimento simbolico di questi concetti. Da questo “disastro semantico”è conseguita una delegittimazione della classe politica e del sistema democratico. L’idea di base del mio saggio è che la situazione etico - politica francese analizzata da Simone Weil presenti alcuni dei caratteri di crisi simbolica e politica riconoscibili anche nell’Europa attuale. L’intento ultimo del mio saggio è, allora, invitare a ripensare, come e con Weil, strade possibili per la riscoperta o reinvenzione di forme politiche che consentano di superare la grave crisi di legittimità che l’Europa sta attraversando.

The main point in this essay is the need to give Europe a new political and ethical legitimacy. Proceeding from some of the London writings, I analysed Simone Weil’s considerations about the symbolic meaning of some items, both legal and political, such as legitimacy, dignity, justice, responsibility, rights. According to Weil, these items had been subject to a heavy impoverishment of their meaning already long before World War II.Because of this “semantic disaster”, the political class and the democratic system seem to have lost their legitimacy. In this essay, I state that the symbolic and political crisis in Europe these days have some features in common with the political-ethical condition of France in Weil’s analysis. The aim of the essay is to join Simone Weil in her suggestions and reconsider different possible political forms, to get over the heavy crisis of legitimacy, which Europe is going through.



Aldo Meccariello

Simone Weil e il male totalitario

Il saggio intende esplorare nella prima parte il rapporto tra Simone Weil e il totalitarismo a partire soprattutto dal saggio del 1939, Riflessioni sull'origine dell'hitlerismo che risulta essere un grandioso dramma della civiltà occidentale dai Romani al regime nazista. Poi nella seconda parte si sviluppa un confrontotraSimone Weil ed Elias Canetti che da distanze siderali mettono a punto un'esplorazione genealogica del totalitarismo come luogo della massima esplicitazione della forza e del potere perchè entrambi dimostrano una simbiotica capacità di guardare nei rispettivi nuclei più interni che risultano essere epicentri in-visibili di controllo invasivo della vita individuale e collettiva.

The first part of the essay intends to explore the relationship between Simone Weil and totalitarianism, starting mainly from her essay Consideration on the origins of Hitler Nazism, that proves to be an impressive drama of western civilization from Romans to the Nazi regime. In the second part, it is developed the comparison between Simone Weil and Elias Canetti, who , from cosmic distances, map out a genealogical search of totalitarianism as place of maximum demonstration of Strength and Power, because both show a symbiotic ability in looking into respective family innerest nucleus, that turn out to be in-visible control epicentres, intrusive both in the individual and the collective life.



Paolo Vernaglione

La leggera pesantezza dell'essere. Una lettura per Simone Weil

Simone Weil è, insieme con Nietzsche, Wittgenstein e Foucault, una delle più importanti figure della modernità. La sua ricerca, a partire dalla Grecia antica, Upanishad e il cristianesimo, tocca la dolorosa esperienza della trascendenza, senza scivolare nel mistico. Diversamente dalle filosofie razionali, “filosofie della vita” e il positivismo, il suo pensiero ha il profilo affilato di enunciati definitivi sulle relazioni tra infinito e finitudine. La forma di questa filosofia è quella di un teorema che supera ogni dimostrazione. In effetti non siamo nel campo della matematica, ma in tale forma di logica. Questa forma non si basa su sillogismo e deduzioni, ma si colloca in una dimensione spaziale del tempo. Se è impossibile sintetizzare il pensiero di Simone, potremmo capire almeno qualche frammento di esso utilizzando una mappa metafisica che mostra I punti cardinali di trasformazione.



Simone Weil is, along with Nietzsche, Wittgenstein and Foucault, one of the most important philosophers of modern time. Her research, starting from Ancient Greece, Upanisad and Christianity, touches the painful experience of transcendence, without driving to the mystic. Different from rational philosophies, "philosophies of the life" and positivism, her thought has the sharp profile of definitives sentences, about relationships between infinite and finitude. The form of this vast philosophy is that of a theorem which exceeds every demonstration. Indeed we aren't in the field of mathematics, but in such form of logic. This form is not based on syllogism and deductions, but it collocates in a spatial dimension of the time. If it's impossible to synthesizeSimone's thought, we could at least understand some fragment of it by using a metaphysical map that shows cardinal points of transformation. So, things become insubstantial signs; signs become signals in the positive bottom quarter of the map; signals become meanings in the bottom quarter of negative numbers. Finally, in the last top quarter of real numbers, meanings become indexes of the infinite. After that, we return to the starting point, leaving something heavy.



Massimo Piermarini

Forza, santità e saggezza: il contrasto dei principi e il dramma della storia in “L'enracinement”

Nel suo capolavoro "La prima radice" Simone Weil produce una nuova forma di pensiero storico e compie uno studio filosofico, legato al suo impegno politico e sindacale per la difesa degli oppressi e alla sua partecipazione alla Resistenza antinazista. Molte espressioni mistico-religiose di Weil, possono distrarre dal centro essenziale della sua ricerca: la definizione di una teoria dei valori "eterni", in cui gli eventi e le pratiche umane possono trovare un fondamento. Il valore della giustizia e della mistica della purezza spirituale in obbedienza alla Provvidenza sono i principi di un'ontologia rivoluzionaria, necessaria per l'emancipazione degli uomini.

 

In his masterpiece  “The Need for Roots” Simone Weil produces a new form of historical thought and makes a philosophical study, linked to her political and trade union commitment to the defense of the oppressed and to her participation in the anti-Nazi Resistance. Many mystical-religious expressions of Weil, can distract from the essential focus of her research: the definition of a theory of values "eternal", in which the events and human practices can find a foundation. The value of justice and mystical spiritual purity in obedience to Providence are the revolutionary principles of ontology, necessary for the emancipation of men.



Roberto Caracci

Radicamento e sradicamento nel pensiero dell'ultima Simone Weil

Nel drammatico gioco fra radicamento e sradicamento dell’ultima Weil, la partita è quella del ponte e del passaggio fra un bene radicato nell’agire dell’uomo storico e sociale, e un Bene di origine platonico-cristiana, ma anche velatamente neo-platonico,  se non vedantico,  che ha bisogno di godere, dinanzi  alla coscienza dell'uomo,  di una sua distanza, di sua siderale assolutezza, perché possa costituire la prima radice.

In the dramatic play between rooting and uprooting of the last Weil , the game is the one of the bridge and the transition between a well rooted in acting human social and historical , and a source Well Platonic - Christian , but also veiled neo - Platonic if not Vedantic , who needs to enjoy, before the conscience of man , of his distance , his sidereal absoluteness , that he should be the first root .



Sara Colafranceschi

Simone Weil-Georges Bataille. Costellazioni

Questo articolo esplora la relazione tra la concezione del sacro in Simone Weil e Georges Bataille, nel corso del 1930. Pratiche mistiche e scrittura sembrano condurre ad un per- corso antitetico comune in cui l’impossibile unità degli opposti emerge attraverso le esperienze limite di “in-ek-stasis”. Paradossalmente il divino si rende accessibile come qualcosa di assolutamente oltre i limiti umani del Sé. Questa esperienza mostra l’intima unione con l’ignoto. Una presenza-assenza di un segno umano nell’universo che si dissolve immediatamente in una forza miracolosa. Questa forza energetica, fatta di un silenzio buio e e di lampi di luce, per un istante, rende la compenetrazione del più alto e più basso, il puro e impuro, il buio e la luce, finalmente possibile.

 

This article explores the relationship between the conception of the sacred in Simone Weil and Georges Bataille, during the 1930s. Mystical and writing practices seem to lead to a common antithetic path in which, via negativa, the Impossible unity of the opposites emerges through the limit experiences of “in-ek-stasis”. Paradoxically the divine makes itself accessible as something absolutely beyond the human profane limits of the Self. This experience, offered in silence, shows the impossible intimate union with l'inconnu (the unknown). A presence-absence of a human mark in the universe that immediately dissolves itself into a miraculous force. This energetic force, made of a dark silence and flashes of lightning, for an instant, makes the interpenetration of the highest and lowest, the pure and impure, darkness and light, finally possible.



Antonino Infranca

Lukács e Weil. La reificazione della condizione operaia

Il saggio tratta i rapporti teorici tra la riflessione di Simone Weil sulla propria esperienza di operaia nella Renault negli anni Trenta in Francia e l’analisi della reificazione che Lukács ha pubblicato in Storia e coscienza di classe, che precedette di un decennio l’esperienza della Weil. Nonostante la mancanza di una influenza diretta tra i due filosofi, le loro analisi concordano nell’avvertire che il lavoratore è ridotto a merce e, quindi, considerato una cosa all’interno del processo di produzione. I termini significativi sono: alienazione, estraniazione, reificazione, forza-lavoro, produzione parcellizzata.

The essay deals with the theoretic relationships between the Simone Weil’s meditation on her own experience as a labourer at Renault in the 30’s and the analysis of reification that Lukács had already published 10 years before in History and class consciousness. Despite the lack of a true direct influence between the two philosophers, their analysis agree with the perception that the labourer is turned into a sort of goods, and so it’s considered as an object within the production process. The meaningful words are: alienation, estrangement, reification, workforce, parcelled production.



Irene Toppetta

L'approccio weiliano al fenomeno religioso, con particolare riferimento al cristianesimo

Nel corso della sua attività filosofica, volta alla ricerca della verità, Simone Weil all’inizio non si pose il problema di Dio. Tuttavia, percorrendo quel cammino, la dimensione religiosa le si impose. Ella, infatti, guardando alla perfezione del pensiero greco, trovò il suo possibile compimento nel cristianesimo. A quel punto, la filosofa si chiese come si fosse giunti alla forma di cristianesimo propria della “grande Chiesa”, e così si trovò a confrontarsi anche con le correnti (gnosticismo, marcionismo, manicheismo, catarismo) che dai “vincitori” furono etichettate come “eretiche”. Vediamo, dunque, di fornire un quadro degli studi weiliani sul cristianesimo, per capire il percorso attraverso il quale la filosofa è giunta a quella che considera la chiave della conoscenza: la mistica.



At the beginning of her philosophical research, directed to the search of truth, Simone Weil didn’t reflect on the problem of God. Nevertheless, going on, the religious perspective stood out. Considering the perfection of the Greek’s thought, she found its possible achievement in the Christianity.

By this moment the philosopher asked herself how was it possible to arrive to the form of Christianity of the “great Church” and so she had to face those currents (Gnosticism, Marcionism, Manichaeism, Cathars) called “hereticals” by the “winners”.

So we want to give a picture of weilian studies concerning Christianity which allows to understand the way the philosopher came to what she considers the key of knowledge: the Mysticism.